martedì, aprile 29, 2008

30 APRILE : BLOG CHIUSO PER PESCA fino al 4 Maggio

Pubblicita' ingannevole ( dalla parte delle trote) per l'apertura della CAMOLERA


Le dritte per la Camolera


GUADINO CON RETE IN NYLON
Il guadino con la sacca della rete in Nylon e' indispensabile nella pesca a camolera per evitare di perdere decine di minuti ( preziosi nella mezz'ora magica quando stanno mangiando) a sbrigliare le moschette dopo una cattura.
Infatti, le reti di altro materiale , cotone o con fili seppur sintetici ma intrecciati, si rivelano una trappola micidiale per gli ingarbuglio che il pesce riesce a fare nella fase di salpaggio.

Lasciate ogni speranza o voi che arrivate...al muro del pianto di Castelnovate


E' qui' che si sono infranti molti "sogni di gloria" dopo aver avuto in canna una "bambina".
Se capita di agganciare a monte e riesce a scendere a valle del Muro del pianto, non c'e' piu' niente da fare ; la corrente fortissima aiuta le "bambine "e prima o poi ......il filo in bobina finisce.
Ora sapete tutti quindi ,se vedete un pescatore affranto picchiare la testa contro il muro del pianto che la Bambina lo ha piantato.

Non fatevi ingannare dalla CICCIONA


Ecco come si riducono le Iridee che senza controllo si abbuffano di Verdine ( le chiamiamo in gergo trote palla).

Non fatevi ingannare dalle forme tondeggianti e "pacioccone"; quando ce l'hai in canna questa trota tira fuori tutta la sua energia accumulata pascolando a verdine nei mesi invernali e primaverili .
Nei mesi successivi riprende poi la forma e la siluette molto allungata e oramai abituata alle abbuffate si butta famelica all'attacco e quando abbocca bisogna stare attenti ai salti fuor d'acqua che spiazzano il pescatore ..... e spezzano i terminali.

de profundis per ...la CATTIVA del Fuma



Doveva succedere!!! : la CATTIVA non ha retto alle condizioni estreme della pesca nel CANALE ed ora e' diventa ......una bolognese a tre pezzi tra gli sghignazzi dei puristi della pesca alla BOLOGNESE sul Canale !!!!.


Giustamente SERGIO ,il "maestro" della Bolognese ,mi bastona con queste foto e con una massima sempre valida : ... canne da passata al limite di rottura se usi fili troppo grossi..... e in effetti io usavo fili del 25.
Complimenti superflui a Sergio che oramai ci ha abituato a queste performances con la bolognese.

lunedì, aprile 28, 2008

Voglio giocarci la schedina con questo nuovo socio!


La prima cattura e' come il primo amore : non si scorda mai.


E vorrei ben vedere che il nuovo socio si scordi di questa Lacustre di 3,5 kg .


Complimenti per la cattura effettuata a "bolognese" con la camola in canale pieno e con terminale dello 0,18 !!!!

La mitica HARDY 305 : un due pezzi classico per la stagione balneare delle REGINE



HARDy 305 un nome un mito. E' una canna "antica" e introvabile in due pezzi e lunga 3.05 m che e' da sempre il sogno dei pescatori a Camolera. Io ho avuto la fortuna di trovarla quest'inverno in un negozio che stava liquidando i fondi di magazzino e non mi e' parso vero di averla pagata solo 75 Euro , negli anni 70 costava 800.000 Lire e guardavo con invidia chi la possedeva. Si tratta di una canna con azione morbida e progressiva che stanca il pesce anche piu' "cattivo" ma che e' estremamente sensibile sulle mangiate. Il suo peso di soli 300 grammi consente di utilizzarla senza stancarsi per molte ore.
Ultimi giorni di preparativi prima dell'inizio della stagione delle moschette dopo 7 mesi di fermo pesca per i puristi di questa tecnica

Gente contenta nell'ultimo week end di Aprile











I bei MASCHIONI pronti per le ballerine









Premettendo ai non addetti alla pesca che non si tratta di materiale fotografico vietato ai minori,ecco delle foto di superbi maschioni con becco ben sviluppato che se attaccano alla camolera ... ci sara' da sudare a tirarli fuori con questa corrente







Sfilata di REGINE sul canale


3,9 kg
2,8 kg



















2,3 kg


2 kg




Catture ben distribuite lungo canale con tanti cappotti e tante rotture.La piena del Ticino e la forte corrente ha messo in movimento le REGINE mettendo a dura prova le montature e soprattutto i guadini. Parecchi pescatori hanno fatto l'esperienza diretta di cosa vuol dire cercare di salpare un pesce in piena corrente ( e sono subito corsi a comprare le reti a maglia larga in nylon o nei casi peggiore a comperare un guadino nuovo per sostituire quello rotto !!)



giovedì, aprile 24, 2008

La pesca a Camolera : un articolo di Antonio Castiglioni

L'indimenticabile Antonio , con il cui contributo economico e l'incoraggiamento iniziale abbiamo realizzato il sogno della Riserva Il CANALE , ha lasciato a chi non conosce la tecnica di pesca con la Camolera questo articolo che contiene tutte le basi per poterla esercitare con profitto .
Riproponiamo come ogni anno all'apertura della stagione della Camolera ( da Maggio fino alla chiusura di Ottobre ) la "summa del sapere necessario" di base per praticarla che questo grande pescatore ha lasciato in eredita' a chi sapra' coglierne lo spirito che non e' quello del predatore ma bensi' quello di rispettare e proteggere l'ambiente e l'abitat dove esercitarla.
Alla figura Antonio Castiglioni va un pensiero di riconoscenza da parte di chi lo ha conosciuto e, siamo sicuri, anche da chi leggendo le sue "dritte" imparera' ad apprezzare lo spirito di questa tecnica di pesca adattandola alle particolari acque del CANALE.


PESCARE A CAMOLERA ( di Antonio Castiglioni)
Ha più di 60'anni e, come tutte le tecniche escogitate da noi italiani, si è rivelata micidiale. Ha fatto la gioia di un'intera generazione di pescatori e poi è caduta in disuso, complici certe assurde persecuzioni legislative che la accusavano ingiustamente di far strage di pesci pregiati. Ora è il momento di riabilitare la camolera, per almeno due buoni motivi. Primo: non è affatto vero che sia dannosa, basta recarsi in qualsiasi fiume pulito ove è consentita la "fila" di camole per vedere quante trote e temoli sguazzano numerosi nelle correnti. Secondo: la diminuita presenza di pescatori ha fatto sì che raschi e rapide siano oggi molto meno frequentati a tutto vantaggio dei pesci che vi pinneggiano, molto più tranquilli e vulnerabili.
Non importa essere un "drago" della pesca, anche un principiante può iniziare a fare catture già dalla prima uscita. Il bello della camolera sta anche qui: si tratta di una pesca molto semplice, che non richiede una grande attrezzatura né troppa abilità. Naturalmente, se si vogliono ottenere risultati costanti, bisogna mettere in atto qualche trucco.
La camolera permette di pescare tutti i pesci delle veloci e pulite correnti di fiumi e torrentoni. E' una pesca di ricerca che comporta spostamenti frequenti, lanci e recuperi; quindi molto dinamica e divertente. E un sistema pulito che richiede un'attrezzatura semplice, facile a praticarsi ma che esige spirito di osservazione e, quindi, una certa concentrazione. E poi non dimentichiamo che il pesce resta allamato con ami piccoli, spesso privi di ardiglione, e perciò lo si può rilasciare vivo e vegeto nel rispetto più totale della natura.
L'attrezzatura
Per iniziare basta una sola canna: quella tradizionale è una canna ad innesti in tre pezzi, ad azione rapida e rigida. L'ideale è una tre metri e trenta in carbonio, con una potenza di lancio fino a trenta grammi, dotata di portamulinello scorrevole per ottenere una perfetta bilanciatura col mulinello. In alternativa si potrà utilizzare anche una canna telescopica da lancio un po' potente, del tipo di quelle usate nei laghetti capace di lanciare almeno 30-40 gr. di zavorra.
La zavorra è costituita dai classici "temolini", piombi montati su un pezzo di tubo in gomma che, contenendo aria, li rende mobili e saltellanti sul fondo, permettendo alla corrente di trasportare la montatura.
Il mulinello deve essere robusto, con una discreta capacità di contenere filo e una frizione eccellente. Il nylon in bobina deve essere uno 0.20 di buona qualità, con perfetta tenuta al nodo e buona resistenza all'abrasione.
Di camole è bene possederne un discreto assortimento di taglie e colori. Il montaggio della camolera viene generalmente effettuato sulle cosiddette "lenze di fiducia": si tratta di lenze costriite con asole costituite da nodi scorrevoli. In queste asole viene inserita la camola, montata su un bracciolo di naylon che termina con un nodino. Questo sistema consente di sostituire velocemente le camole semplicemente tirando i nodi scorrevoli. Infatti le camole devono essere sostituite fino ad individuare il colore e il tipo di camola su cui i pesci mangiano .
Inoltre, visto che quasi sempre si pesca stando in acqua per avvicinarsi al pesce che, specie nei mesi che fa caldo, si sposta nella vena principale della corrente, occorrono anche un buon paio di stivali a tutta coscia o alla cintola (beIt) e un guadino.
Ci sarebbe da dire parecchio sull'eterna controversia tra canna morbida e canna rigida. Limitiamoci a consigliare un attrezzo rigido: i fusti in carbonio ad alto modulo oggi permettono di ottenere attrezzi leggeri e sensibilissimi nel cimino, che danno un controllo dell'esca incredibile. Poi scegliere un attrezzo fra i tre metri e trenta e i tre metri e sessanta con un'ampia gamma di pesi lanciabili, che permetta di pescare in qualsiasi fiume e di salpare un bel temolo o una trota con celerità

Le Esche
Questo è un argomento che suscita molti dubbi tra i principianti. Se puntiamo a temoli, trote e cavedani è sufficiente un certo numero di imitazioni di ninfe montate su ami piccoli, dal numero 12 al 16. La struttura dell'amo ha molta importanza. Non dimentichiamo che si lavora in condizioni difficoltà, col pesce che vende cara la pelle anche perché può sfruttare la corrente. L'amo deve avere un'ottima penetrazione, reggere alle sfuriate senza spuntarsi o piegarsi e avere le dimensioni adatte per montarvi l'imitazione. Andranno bene degli ami bronzati, con punta lunga e ardiglione arretrato, oppure quelli di tipo valsesiano, con punta molto lunga e senza ardiglione. Esistono in commercio ami appositamente fatti per la costruzione delle camole.
Il Temolo è la preda principe e la più pregiata di questa tecnica che permette di insidiare allo stesso modo anche trote, cavedani e barbi.
Dopo la fase primaverile, quando può andare bene qualsiasi imitazione purché di tinta tendente al marrone e verde marcio, con l'arrivo del caldo la disponibilità di cibo aumenta. Tra i sassi dei raschi è tutto un brulicare di larve. Le effimere si schiudono; basta osservare attentamente la superficie del fiume dove l'acqua è increspata per vedere un'enorme quantità di ninfe che affiorano dal fondo per dar vita all'insetto alato. Durante il tragitto che va dai sassi alla superficie l'insetto è facile preda dei pesci, però bisogna offrir loro un'imitazione quanto più verosimile possibile. Colore e sagoma sono determinanti.
Nel caso di acque torbide come quelle che può capitare di trovare dopo un improvviso temporale estivo, ottima è una ninfa di lana a corpo rigato in tinsel argento o oro di colore nero o marrone, tipo March Brown con peduncoli di pernice. Una buona variante è il colore oliva, se l'acqua è molto calda. In alternativa va bene anche l'imitazione di ninfa in pelo di lepre, difficile da trovare nei negozi, che Imita le grosse ninfe di insetti del genere Ecdjonuridi.
Se l'acqua è limpida dare la preferenza a ninfe piccole, più chiare ma sempre su toni oliva, con qualche riflesso argenteo o dorato derivato dall'inserimento di tinsel. Il temolo è sempre molto sensibile a queste tonalità. Il suo stomaco e la curiosità tipiche di un pesce insettivoro sono insaziabili sotto questo aspetto.
Per trote e cavedani possono andare bene le ninfe dorate con una piccola striscia di tinsel oro sulla parte inferiore e in testa una hackle di gallo, di colore marrone, oliva o giallo. Sui fiumi di buona portata e acqua chiara, come il Ticino o l'Adda, queste imitazioni hanno sempre dato ottimi risultati nei confronti delle trote. Sarà forse per la forma panciuta fatto sta che i salmonidi, da buongustai impenitenti, non sanno resistere a queste esche molto appetitose purché ben presentate.
Ma esiste un modo di capire che cosa sta mangiando il pesce, così da usare sempre le imitazioni più redditizie? Un trucco c'è, ma farà storcere il naso a certi "puristi". Si tratta di sventrare la prima trota o cavedano decenti e osservare cosa hanno nello stomaco. Le camole mangiate per ultime sono ancora integre e ben visibili, sicché non ci vuole molto a capire se le nostre imitazioni dovranno avere certe sfumature, più o meno hackles o determinate dimensioni. Una volta trovata l'esca, non resta che sostituire le tre camole con quella giusta per aumentare le probabilità di cattura. Così, cambiando i vari tipi di ninfa e il peso da applicare a fine fila in funzione delle condizioni dell'acqua, si ottengono, un po' per volta, risultati sempre più soddisfacenti. Come sempre, però, gran parte del successo dipende dall'abilità personale, dall'inventiva e dalla capacità di trarre insegnamento dalle esperienze maturate sul campo.

Leggi e limitazioni
In alcune regioni d'Italia, come ad esempio in Piemonte, la pesca a camolera è stata vietata per l'assurdo pregiudizio che si tratti di una pesca distruttiva perché troppo micidiale. In realtà non si capisce con quale fine logico si è demonizzata una tecnica di pesca tanto tradizionale, che proprio in questi luoghi ha avuto le sue origini.
Un dato di fatto è che per esempio in Trentino oppure nel fiume Adda in Valtellina, ove questa tecnica è permessa, il numero dei temoli è addirittura in aumento!
Non è meglio usare il cervello e inculcare il principio della autolimitazione e rispetto delle leggi? Si può, al limite, ridurre il numero delle esche, tre artificiali sono più che sufficienti; limitare il periodo, limitare i giorni, ma a cosa serve abolire?

Maggio tempo di BALLERINE




Il momento tanto atteso dai "vecchi " del canale sta' finalmente arrivando.


Nelle cantine e nei garage ferve l'attivita' per preparare le canne, cambiare i fili ai mulinelli,controllare le "mosche " costruite durante le lunghe serate invernali.


Se vedete dei "vecchi orsi" , per nulla imbarazzati, aggirarsi fra i bancali dei negozi di maglieria e ricami fra corpetti, mutandine e reggiseni, non si tratta di maniaci pervertiti ma di pescatori del Canale alla ricerca del particolare rocchetto di lana di quella particolare sfumatura per fare il corpo della mosca.


I pollai subiscono visite notturne alla ricerca della particolare piuma di gallina. Chi ha la fortuna di avere un pollaio con un bel gallo.....alla sera se lo porta in camera per sicurezza.


Per le mogli e le fidanzate: State tranquille le ballerine del canale con le quali i mariti e fidanzati "fanno un giro sul canale" alla sera , sono queste !!


mercoledì, aprile 23, 2008

Il concorso ippico di sabato scorso dalla parte delle trote


Ticino in salita SELVATICHE in movimento


Finalmente una piccola piena del Ticino sta' caricando la portata del canale e in queste condizioni tutto il pesce si mette in movimento.

In particolare le condizioni di acqua di piena ( veloce e offuscata) favorisce gli incontri ravvicinati con esemplari "scafati" e particolarmente robusti.

La selvatica nella foto e' caratterizzata dalla forma slanciata , il muso robusto, una pinnatura potente , le pinnette ventrali bordate chiare e soprattutto da una livrea completamente argentata .
Un gran bel match nelle rare occasioni nelle quali si ha la fortuna di incontrarla.

La "CATTIVA" del Fuma finalmente collaudata con una SELVATICA CATTIVA







La "CATTIVA" e' una canna bolognese di 6,5 metri in fase di test nelle varie condizioni di acqua del canale.



Il prototipo in test in questa stagione ha mostrato ieri i suoi limiti con una "selvatica" di 1,5 kg in corrente piena.



Non riuscivo a tirarla sotto in quanto la selvatica era molto ma molto robusta e sfruttava appieno la corrente con rapide puntate sul fondo e mettendosi di traverso in centro canale agevolata nei suoi spunti dall'eccessiva flessibilita' degli ultimi due pezzi della canna.



Alla fine ci sono voluti 15 minuti e ....una passeggiata in favore di corrente di 200 metri per non rompere.Oggi comincio a modificare la versione beta della cattiva per irrigidirla perche se con le condizioni di acqua normali o basse dell'apertura andava benissimo, con il canale pieno non va bene per niente.



martedì, aprile 22, 2008

RECORD da Maestro!!!


Il record non e' nel peso della lacustre "solo 1,6 kg" ma nel fatto che la cattura sia avvenuta in pieno canale al livello massimo e corrente fortissima con un finale dello 0,12 !!!!.
Canna bolognese 6 m, galleggiante 15 grammi, esca camola.

La vecchia guardia non si smentisce mai

I due cecchini





Sempre alla caccia della "LUISA" i due cecchini non perdonano le "bambine" che incontrano sulla loro strada.














Canale al massimo e gente contenta ..al massimo
















Il canale al massimo rende veramente difficile non solo trovarle ma anche riuscire a tirarle fuori.




La soddisfazione e' evidente.




Tutte le tecniche di pesca devono essere adattate alle nuove condizioni di corrente e bisogna pescare sottoriva




1- A galleggiante ( dove si riesce ) piombatura sui 12-15 grammi




2- a rotolone piombatura 25-30




3- con il "morto piombatura 30-40




4- cucchiaino piombatura 20-25

Oramai non lo ferma piu' nessuno


Federico oramai ha il dominio completo della tecnica di pesca a rotolone ( per la soddisfazione del suo trainer "IL Fuma").
Ora e' il tempo di passare alle "ballerine" del canale ( non quelle a due gambe)

lunedì, aprile 21, 2008

Sorridete gente sorridete .. siete su GENTE CONTENTA





Dall'espressione seriosa non sembrerebbe ma sicuramente si tratta di "gente contenta" ( e vorrei vedere che non lo fossero !!)

Le due GEMELLINE ( le trote non i pescatori!)


L'Angelo delle trote

Fortunate le trote che hanno la ventura di abboccare alla lenza di Angelo !

Angelo ;un socio che ha fatto proprio lo spirito dei soci del Canale : se non ti serve per una bella tavolata con gli amici ...... lasciala andare e la prossima volta sara' piu' difficile ma piu' emozionante.

Non era la "LUISA" .Una super canna per un super barbo

Fabrizio e' riuscito alla fine a collaudare in condizioni estreme la sua nuova canna da "morto" superleggera ,alla prova dei fatti perfetta, con un barbone di 5-6 chili , in piena corrente e agganciato ......sulla pancia!!!!!

Per la gioa e il sollievo di chi la sta' cercando.... non era la "LUISA" e per il sollievo del Barbone, ...e' stato subito rilasciato.

Canale al massimo; ...il gioco si fa' duro

dalle ore 11 di sabato, nel giro di mezz'ora il regime delle acque e' passatp da normale a ,massimo a seguito dell'apertura ulteriore delle prese d'acqua agli schiumoni.

Condizioni di pesca completamente cambiate nel giro di poche ore: agli schiumoni servono 40 grammi per sentire per pochi metri il fondo e l'utilizzo di canne piu' rigide e' essenziale. Alla centrale di Vizzola sono attivi gli scaricatori e gli scivoli a valle sono in piena attivita'con una portata spettacolare.

Le "bambine " si stanno spostando per adeguarsi alle nuove condizioni di corrente massima e le catture ,in queste condizioni , mettono in evidenza "il manico " del pescatore

La bambina ,una lacustre di un paio di chili, ha tenuto tutti in sospeso per una ventina di minuti prima di arrendersi

lunedì, aprile 14, 2008

Una nuova tacca per Tacchi

..... e con questo bel lucciotto catturato nel bacino inferiore di Tornavento con un bel vairone vivo, Tacchi ( figlio) ha aggiunto una nuova tacca al calcio della sua canna ( scusate il bisticcio di parole). Mentre Tacchi padre..........??? ( mastica amaro!!)