mercoledì, febbraio 20, 2008

Una filosofia condivisa da un numero sempre maggiore di pescatori

Catch & Release

Che cos'e' : in inglese letteralmente significa prendere e rilasciare ossia traducendolo in modo piu' vicino a noi cattura e poi rilascia il pescato. Questo tipo di pratica, denominata anche NO KILL, e' nata in America parecchi anni fa trasformatasi successivamente in una vera e propria filosofia di pesca. In Italia si sta piano piano diffondendo soprattutto tra i praticanti della pesca con esche artificiali sia a spinning che a mosca. Il principale scopo di tale comportamento e' la salvaguardia della specie ittica. A questa frase molti lettori storceranno il naso, se non di peggio, ribattendo che la scarsita' di pesce e' dovuta all'inquinamento, alla mancanza di ripopolamento, al bracconaggio e non ai pesci trattenuti. Queste sono, anche se piu' o meno vere, solo scuse per la nostra coscienza. E' un comportamento un po' alla Ponzio Pilato : - io me ne lavo le mani tanto non colpa mia ! . Se oltre al degrado ci mettiamo anche noi pescatori a prelevare inutilmente il pesce, non potra' altro che andare peggio. Non ha molto senso portare a casa il pescato se poi finisce in pattumiera perche' troppo oppure non si ha voglia di mangiarlo o addirittura pulirlo ; tanto vale rilasciarlo ! . L'esperienza americana ha dimostrato ( i dati si trovano facilmente un po' ovunque ) che tale comportamento aiuta la conservazione e l'incremento del patrimonio ittico. Se proprio non ci si sente di praticare il NO KILL nel suo pieno significato del termine, si cerchi almeno di limitare il piu' possibile il numero dei pesci trattenuti. E' gia' un buon inizio ! . Col tempo magari rilascerete tutto il pescato. Il NO KILL pero' non deve essere una scusa per violare i regolamenti tipo pescare in periodo di divieto. Tutti i discorsi fatti sinora cadono pero' se non vengono seguiti pochi accorgimenti. Infatti rilasciare un pesce ferito perche' slamato male o maltrattato durante le operazioni di cattura ha ben poche possibilita' di sopravvivere. Vediamo questi accorgimenti.
REGOLE PRINCIPALI DEL NO-KILL
1) USARE AMI SINGOLI E SENZA ARDIGLIONE Gli ami multipli (ancorette) e gli ami con ardiglione provocano al pesce ferite gravi che ne mettono in pericolo la sopravvivenza. Usando ami singoli e privi dell'ardiglione potremo slamare più facimente il pesce e senza provocargli danni. Pur facilitando la slamatura, gli ami privi di ardiglioni, sono in grado di provocare danni di una certa entità, specie a carico delle strutture della bocca e della gola del pesce, che, nei casi più gravi, muore a causa dell'impossibilità di alimentarsi o per la gravità delle ferite riportate, soprattutto in conseguenza del combattimento. Anche se il pesce riesce a sopravvivere andrà incontro ad un periodo di stress alimentare che potrebbe pregiudicarne la condizione.Normalmente l'amo senza ardiglione non aumenta in modo significativo la percentuale di slamature durante il ricupero del pesce.
2) RECUPERARE E SLAMARE IL PESCE VELOCEMENTE Il pesce durante il ricupero lotta strenuamente per liberarsi. Questa lotta impari provoca uno stress grave con rilascio di un livello eccessivo di acido lattico. Sintomo di questo stress eccessivo causato da un ricupero lento è la posizione che il pesce assume dopo esser stato rilasciato: sta fermo a lungo e, nei casi più gravi, si abbandona in posizione orizzontale alla corrente. Ugualmente importante è la slamatura veloce favorita dall'assenza dell'ardiglione sull'amo. Il pesce può sopravvivere fuori dell'acqua solo per pochi minuti ed è opportuno ridurre questo tempo a pochi secondi, e comunque dove possibile è consigliato tenere il pesce in acqua.
3) TENERE IL PESCE IN ACQUA Se nel ricupero portiamo il pesce sin sopra riva, specie se sabbiosa o sassosa, ciò gli cagionerà altre ferite causate dagli urti o dallo sfregamento su di una superficie ruvida. Rammentiamo che la pelle del pesce è ricoperta da un muco protetivo e che la perdita di questo muco causata dallo strusciamento sul terreno può determinare infezioni da parassiti. Il pesce va quindi rilasciato mentre è ancora in acqua.
4) MANEGGIARE DELICATAMENTE IL PESCE CON LE MANI BAGNATE È essenziale non toccare il pesce con le mani asciutte: subisce un shock termico dovuto alla differente temperatura del nostro corpo (36°) rispetto a lla sua che è poi quella dell'acqua dove vive. Bagnarsi le mani riduce abbastanza lo shock termico ed evita anche l'asportazione del muco superficiale.
La delicatezza e l'attenzione nel maneggiarlo è altrettanto importante: non mettetegli le dita nelle branchie e non stringetelo. Il guadino, ma solo se ha una rete senza nodi, può essere d'aiuto purché si stia attenti a non far impigliare le maglie della rete sulle branchie.
5) LA SLAMATURA Oltre a farlo delicatamente e velocemente mantenendo il pesce in acqua, è opportuno utilizzare delle pinze (ottime le pinze emostatiche che si acquistano con pochi euro).
Il pesce allamato profondamente (allamato cioè non sulla bocca ma nell'esefago) non deve essere slamato. In questo caso la slamatura provoca ferite assai gravi in parti vitali: è meglio tagliare il finale. A questo punto il pesce sarà nuovamente libero, potrebbe riuscire ad espellere l'amo attraverso l'ano (facilitato dall'assenza degli ardiglioni) anche se sarà assai più probabile che i danni riportati durante il combattimento all'apparato digerente lo portino rapidamente alla morte.
6) LA RIANIMAZIONE Se il pesce è esausto non va lasciato andare immediatamente: occorre ,dove le condizioni lo permettano ,mantenerlo in acqua tenendolo con le mani e contro corrente.
Muovendolo un po' in avanti ed indietro faremo entrare l'acqua e quindi l'ossigeno nelle sue branchie e lo rilasceremo solo quando inzierà a muoversi da solo cercando di liberarsi. Consigliamo un recupero veloce della preda per non stancarla troppo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

CIAO A TUTTI SONO DANILO .QUESTA TECNICA IO GIA LA PRATICO DA ANNI E POSSO DIRE CHE SAREBBE UNA COSA BELLA POTERLA ESERCITARE ANCHE NELLA NOSTRA RISERVA ...TROVARE IL TRATTO GIUSTO IO SONO FAVOREVOLE ...COMPLIMENTI A CHI è VENUTA QUESTA BELLISSIMA IDEA ...BUONA GIRNATA A TUTTI DANILO