mercoledì, giugno 21, 2006

Un racconto dell'amico Bruno


Finalmente, dopo tanti sforzi e sacrifici, la “RISERVA ARCI PESCA DEL CANALE INDUSTRIALE DI VIZZOLA” è una realtà ….ed allora….. cominciamo a parlarne con gli amici.
Da amico ad amico la voce circola ed arrivano anche coloro che tanto appassionati non sono, ma che lo potranno diventare sentendo sempre parlare di LEI: la REGINA DEL CANALE; la BAMBINA stupenda; la LACUSTRE che, quando meno te l’aspetti, esce dall’acqua ti guarda, ghigna e se ne và.
E tra costoro, un po’ pregato, un po’ spintonato, un po’ tirato, arriva anche lui. Pescatore? Mah! la licenza di pesca ce l’ha però non è sicuramente un pescatore D.O.C.. Gli amici che lo hanno convinto, abitudinari delle grandi catture, stakanovisti della pesca in movimento, supertecnici della pesca con la mosca, gli hanno spiegato tutto sul CANALE, gli hanno consigliato l’attrezzatura, le esche, le epoche ed i posti migliori e…pronti via siamo “all’apertura”.
L’acqua è più bassa del solito; la corrente non è fortissima; Meps del numero 3 bianco e rosso con puntini blu; primo lancio, il cucchiaino affonda; alzata decisa e recupero e LEI è lì e non si fa aspettare; tira forte, è bella; per il pescatore non pescatore è una serie di sensazioni che si accavallano: lo stupore, l’emozione, la paura di perderla, il …e adesso come la recupero… poi il “salvatore della patria”, l’amico già citato abituato alle “grandi catture” che dall’alto della sua esperienza dice “non ti preoccupare, tu portamela vicina, al resto ci penso io” e afferrato il guadino si appresta a salpare la preda.
LEI naturalmente è come un Presidente della Repubblica e “non ci stà”, si agita, salta fuori dall’acqua, tenta di tornare sul fondo, si volta e si rivolta ma, alla fine, spossata, comincia a cedere e si lascia trascinare sotto riva. E qui il capolavoro: una guadinata sul filo e sul muso e LEI felice si sgancia e se và schiaffeggiando con la coda l’acqua. Depresso ed anche un po’ adirato (forse il termine non è adeguato) “il pescatore non pescatore” ricomincia a buttare con rassegnazione il cucchiaino in acqua pensando “quando mai riuscirò a prenderne un’altra così”. Ed è allora che si rinnova il miracolo che trasforma lo scettico, depresso, adirato in un entusiasta. Al terzo lancio altro aggancio. Una LEI ancor più bella, ancora più “cattiva” (il termine è mutuato da frasi famose di un amico), che rende il CANALE un posto che “il pescatore non pescatore” non potrà mai più dimenticare e che continuerà a frequentare sperando di poter rinnovare la gioia di altre catture anche se ben conscio che nessun’altra preda potrà regalargli la stessa intensa emozione della “PRIMA LEI”.

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