giovedì, maggio 31, 2007
CENTRALE di Vizzola: concordati i nuovi limiti di divieto di pesca
Trofeo Fly trout del 17 giugno: Pranzo
Il menu' e' a base di pesce ( di mare) ed il costo e' di 15 euro.
Dopo il pranzo si continuera' a pescare nel tratto della gara che per tutta la giornata e' riservato ai soci che vi hanno partecipato.
CLICKA SULLA LOCANDINA A LATO PER VEDERE IL MENU'
mercoledì, maggio 30, 2007
Domenica 17 Giugno : trofeo Fly Trout
La partecipazione e' aperta anche ai non soci ed il costo di iscrizione e' per tutti di 10 Euro.
La manifestazione avra' luogo nel bacino a monte di Tornavento e la lunghezza del tratto di pesca sara' determinato dal numero degli iscritti
Le iscrizioni si effettueranno a partire dalla prossima settimana presso i negozi di pesca che verranno indicati .
Rimanete in contatto su queste pagine per i dettagli nei prossimi giorni
Corrente piena , livello alto ... e tramonto spettacolare
martedì, maggio 29, 2007
Video dello Scaricatore di Vizzola
Lo scarico avviene "a bordate" lungo uno scivolo che con tre salti fa' fare alla massa d'acqua un salto complessivo di 35 metri.
Cio' comporta nelle immediate vicinanze della fine dello scivolo ondate di 1-2 metri che consigliano MOLTA ATTENZIONE ad avvicinarsi troppo .
CLICCA QUI' PER IL VIDEO
Il Canale e' al massimo
Il livelllo dle lago maggiore , salito di oltre 20 centimetri ha consentito l'aumento della portata del Canale che ora addirittura "straborda" dai troppopieni delle Centrali.
La temperatura dell'acqua e' rientrata al di sotto dei 16 gradi ( era gia' arrivata a 19-20 !) e la forte corrente rimette in attivita'le trote oltre che agevolare l'entrata nella riserva di nuovi esemplari provenienti dal lago e dal Ticino.
Piombatura pesante per tutte le tecniche di pesca e guadini a maglia larga ( altrimenti quando lo mettete in acqua diventa una vela) .
lunedì, maggio 28, 2007
Sabato 26 maggio:una bella giornata
La giornata si e' poi conclusa con "i piedi sotta ad un tavolo" in compagnia dei ragazzi .
E' stata per i soci e per i ragazzi proprio una gran bella giornata.
giovedì, maggio 24, 2007
mercoledì, maggio 23, 2007
La principessa del Canale
Si tratta probabilmente di un ceppo di lacustre che si e' stabilizzato nelle acque del canale ( e del bacino del Villoresi) e che in queste acque si riproduce.
L'esemplare ( immediatamente rilasciato senza mai toccarlo con le mani o con il guadino) era lungo circa 12 cm , ha abboccato superficialmente su una moschetta e la livrea e la forma erano uniche:
punteggiatura nera su sfondo cangiante verde acqua con riflessi dorati e pinnatura perfetta e quasi trasparente alle estremita'.
I pescatori presenti hanno inviato questa foto pregando di prestare la massima cura nel rilasciare questi piccoli esemplari che con l'aumentare della temperatura diventano voraci e si attaccano a qualunque esca.
L'esemplare adulto piu' grosso catturato lo scorso anno era di 3,8 kg ( dal moschettiere Giovanni)
martedì, maggio 22, 2007
Un maschio perfetto ( di trota)
Catture week end del 19 maggio
GLI DEI NON SOTTRAGGONO AGLI UOMINI IL TEMPO PASSATO A PESCARE (tavoletta Assira 2000 A.C.)-----------
Forse in Canada....
lunedì, maggio 21, 2007
Centrale di vizzola: Zona di Divieto
La richiesta urgente e' dettata dalla necessita' di garantire in primis la sicurezza dei lavoratori Enel ed anche per la sicurezza dei mezzi e degli isolatori ceramici dei trasformatori ( del costo di alcune migliaia di Euro).
Sia nel parcheggio che nel recinto dei trasformatori sono stati recuperati piombi, ballerine e cucchiaini !!!!!
Nei prossimi giorni il Direttivo dell'arcipesca si riunira' con all'ordine del giorno la definizione del tratto da sottoporre alla chiusura della pesca in modo da evitare che incidenti del genere non possano piu' accadere mettendo in pericolo ,oltre alla sicurezza dei lavoratori e dei beni Enel, anche tratti piu' consistenti della riserva.
Rammentiamo inoltre ,se ce ne fosse bisogno, che l'area Enel e' propieta' privata sottoposta al codice Penale per quanto riguarda la tutela della propieta'come ben indicato dai nuovi cartelli esposti.
venerdì, maggio 18, 2007
Centrale ENEL di Vizzola Ticino: AVVISO A TUTTI I SOCI
A causa dello sfondamento di una vetrata della sala macchine causata da un piombo da pesca di 40 grammi, ci e' stato ingiunto di adottare provvedimenti urgenti al fine di tutelare la sicurezza dei lavoratori della Centrale e della propieta' ( mezzi da lavoro e dei dipendenti).
Le misure urgenti ci sono state richieste in attesa delle decisioni che verranno adottate dall'amministrazione provinciale gia' informata dei fatti.
L'arcipesca aderendo alla richiesta della direzione della Centrale provvedera' alla posa dei cartelli di divieto temporaneo e di segnalare il tratto dove e' vietato esercitare la pesca.
TUTTI I SOCI SONO INVITATI A RISPETTARE E A FAR RISPETTARE QUESTE NUOVE LIMITAZIONI AFFINCHE' LE AZIONI DI POCHI NON METTANO IN DISCUSSIONE LA CONTINUITA' DELL'USO A TUTTI QUANTI DELLA RISERVA
Quando si dice "moschetta rossa".......
Infatti ,come potete vedere qui' a lato , le tonalita' del rosso utilizzato dipende dal materiale oltre che dal colore con il quale la moschetta e' stata realizzata.
Ovviamente centra anche la forma, la dimensione dell'amo , la presenza della testina.
Queste moschette di vari rossi e struttura , sono state selezionate da Fabrizio ( ESCA & PESCA) che costantemente testa sul CANALE il risultato delle sue "creazioni".
Un barbo presidenziale
Il "sommergibile" pesava oltre 5 kili ed e' stato salpato dopo oltre 20 minuti di "tiro alla fune".
Ovviamente la moschetta utilizzata non e' dato sapere di che tipo fosse .
L'esemplare e' stato subito rilasciato per la gioia del prossimo pescatore che lo incontrera'.
Moschette micidiali
Nella difficile ed estremamente tecnica pesca a camolera, oltre alla canna ( super sensibile), al lancio ( a monte), alla camminata ( lasciando sempre a monte la ballerina senza trascinarla) , al peso della ballerina ( in funzione della corrente) e all'orario ( prime ore dell'alba e al tramonto, la differenza la fa' la "moschetta" ( colore, forma, dimensione.....).
E' questo il fattore vincente che pero' nessuno vi rivelera' mai e dovrete scoprirlo da soli.
...non ha il morbillo !!!!
giovedì, maggio 17, 2007
Camolera : la filagna
Importante e' far fare un giro in piu' di sicurezza al Braccetto in modo che non si sflili dal cappio dei nodi della Filagna.
Camolera: le ballerine del Canale
Camolera:il guadino con la rete in nylon
Infatti, le reti di altro materiale , cotone o con fili seppur sintetici ma intrecciati, si rivelano una trappola micidiale per gli ingarbuglio che il pesce riesce a fare nella fase di salpaggio.
Camolera : barbi da rilasciare
I barbi sono in pieno periodo di "frega" nel canale e attaccano alle moschette ( soprattutto con corpo rosso, tinselo argento e testina dorata) in qualunque ora del giorno a differenza delle trote che "pasturano" all'alba e al tramonto.
Chi si imbatte nel barbo se ne accorge subito dalle "testate" verso il fondo e dal tiro costante e possente .
Se poi capita un "sommergibile" ( superiore ai 4-5 kili) , e' bene avere un grande guadino ma soprattutto sperare che ci sia qualcuno in giro per darci una mano a salparlo perche' oltre alla forza del pesce, anche la corrente del canale ( seppur debole in questi giorni) rende difficile il tutto.
I barbi vanno immediatamente rilasciati ( come i pighi ed i cavedani) in quanto e' oltretutto il periodo di divieto per la "Frega"
Nella foto un "barbetto" attorno al Kilo
martedì, maggio 15, 2007
Camolera : un articolo di un indimenticabile amico
Ha più di 60'anni e, come tutte le tecniche escogitate da noi italiani, si è rivelata micidiale. Ha fatto la gioia di un'intera generazione di pescatori e poi è caduta in disuso, complici certe assurde persecuzioni legislative che la accusavano ingiustamente di far strage di pesci pregiati. Ora è il momento di riabilitare la camolera, per almeno due buoni motivi. Primo: non è affatto vero che sia dannosa, basta recarsi in qualsiasi fiume pulito ove è consentita la "fila" di camole per vedere quante trote e temoli sguazzano numerosi nelle correnti. Secondo: la diminuita presenza di pescatori ha fatto sì che raschi e rapide siano oggi molto meno frequentati a tutto vantaggio dei pesci che vi pinneggiano, molto più tranquilli e vulnerabili.
Non importa essere un "drago" della pesca, anche un principiante può iniziare a fare catture già dalla prima uscita. Il bello della camolera sta anche qui: si tratta di una pesca molto semplice, che non richiede una grande attrezzatura né troppa abilità. Naturalmente, se si vogliono ottenere risultati costanti, bisogna mettere in atto qualche trucco.
La camolera permette di pescare tutti i pesci delle veloci e pulite correnti di fiumi e torrentoni. E' una pesca di ricerca che comporta spostamenti frequenti, lanci e recuperi; quindi molto dinamica e divertente. E un sistema pulito che richiede un'attrezzatura semplice, facile a praticarsi ma che esige spirito di osservazione e, quindi, una certa concentrazione. E poi non dimentichiamo che il pesce resta allamato con ami piccoli, spesso privi di ardiglione, e perciò lo si può rilasciare vivo e vegeto nel rispetto più totale della natura.
L'attrezzatura
Per iniziare basta una sola canna: quella tradizionale è una canna ad innesti in tre pezzi, ad azione rapida e rigida. L'ideale è una tre metri e trenta in carbonio, con una potenza di lancio fino a trenta grammi, dotata di portamulinello scorrevole per ottenere una perfetta bilanciatura col mulinello. In alternativa si potrà utilizzare anche una canna telescopica da lancio un po' potente, del tipo di quelle usate nei laghetti capace di lanciare almeno 30-40 gr. di zavorra.
La zavorra è costituita dai classici "temolini", piombi montati su un pezzo di tubo in gomma che, contenendo aria, li rende mobili e saltellanti sul fondo, permettendo alla corrente di trasportare la montatura.
Il mulinello deve essere robusto, con una discreta capacità di contenere filo e una frizione eccellente. Il nylon in bobina deve essere uno 0.20 di buona qualità, con perfetta tenuta al nodo e buona resistenza all'abrasione.
Di camole è bene possederne un discreto assortimento di taglie e colori. Il montaggio della camolera viene generalmente effettuato sulle cosiddette "lenze di fiducia": si tratta di lenze costriite con asole costituite da nodi scorrevoli. In queste asole viene inserita la camola, montata su un bracciolo di naylon che termina con un nodino. Questo sistema consente di sostituire velocemente le camole semplicemente tirando i nodi scorrevoli. Infatti le camole devono essere sostituite fino ad individuare il colore e il tipo di camola su cui i pesci mangiano .
Inoltre, visto che quasi sempre si pesca stando in acqua per avvicinarsi al pesce che, specie nei mesi che fa caldo, si sposta nella vena principale della corrente, occorrono anche un buon paio di stivali a tutta coscia o alla cintola (beIt) e un guadino.
Ci sarebbe da dire parecchio sull'eterna controversia tra canna morbida e canna rigida. Limitiamoci a consigliare un attrezzo rigido: i fusti in carbonio ad alto modulo oggi permettono di ottenere attrezzi leggeri e sensibilissimi nel cimino, che danno un controllo dell'esca incredibile. Poi scegliere un attrezzo fra i tre metri e trenta e i tre metri e sessanta con un'ampia gamma di pesi lanciabili, che permetta di pescare in qualsiasi fiume e di salpare un bel temolo o una trota con celerità
Le Esche
Questo è un argomento che suscita molti dubbi tra i principianti. Se puntiamo a temoli, trote e cavedani è sufficiente un certo numero di imitazioni di ninfe montate su ami piccoli, dal numero 12 al 16. La struttura dell'amo ha molta importanza. Non dimentichiamo che si lavora in condizioni difficoltà, col pesce che vende cara la pelle anche perché può sfruttare la corrente. L'amo deve avere un'ottima penetrazione, reggere alle sfuriate senza spuntarsi o piegarsi e avere le dimensioni adatte per montarvi l'imitazione. Andranno bene degli ami bronzati, con punta lunga e ardiglione arretrato, oppure quelli di tipo valsesiano, con punta molto lunga e senza ardiglione. Esistono in commercio ami appositamente fatti per la costruzione delle camole.
Il Temolo è la preda principe e la più pregiata di questa tecnica che permette di insidiare allo stesso modo anche trote, cavedani e barbi.
Dopo la fase primaverile, quando può andare bene qualsiasi imitazione purché di tinta tendente al marrone e verde marcio, con l'arrivo del caldo la disponibilità di cibo aumenta. Tra i sassi dei raschi è tutto un brulicare di larve. Le effimere si schiudono; basta osservare attentamente la superficie del fiume dove l'acqua è increspata per vedere un'enorme quantità di ninfe che affiorano dal fondo per dar vita all'insetto alato. Durante il tragitto che va dai sassi alla superficie l'insetto è facile preda dei pesci, però bisogna offrir loro un'imitazione quanto più verosimile possibile. Colore e sagoma sono determinanti.
Nel caso di acque torbide come quelle che può capitare di trovare dopo un improvviso temporale estivo, ottima è una ninfa di lana a corpo rigato in tinsel argento o oro di colore nero o marrone, tipo March Brown con peduncoli di pernice. Una buona variante è il colore oliva, se l'acqua è molto calda. In alternativa va bene anche l'imitazione di ninfa in pelo di lepre, difficile da trovare nei negozi, che Imita le grosse ninfe di insetti del genere Ecdjonuridi.
Se l'acqua è limpida dare la preferenza a ninfe piccole, più chiare ma sempre su toni oliva, con qualche riflesso argenteo o dorato derivato dall'inserimento di tinsel. Il temolo è sempre molto sensibile a queste tonalità. Il suo stomaco e la curiosità tipiche di un pesce insettivoro sono insaziabili sotto questo aspetto.
Per trote e cavedani possono andare bene le ninfe dorate con una piccola striscia di tinsel oro sulla parte inferiore e in testa una hackle di gallo, di colore marrone, oliva o giallo. Sui fiumi di buona portata e acqua chiara, come il Ticino o l'Adda, queste imitazioni hanno sempre dato ottimi risultati nei confronti delle trote. Sarà forse per la forma panciuta fatto sta che i salmonidi, da buongustai impenitenti, non sanno resistere a queste esche molto appetitose purché ben presentate.
Ma esiste un modo di capire che cosa sta mangiando il pesce, così da usare sempre le imitazioni più redditizie? Un trucco c'è, ma farà storcere il naso a certi "puristi". Si tratta di sventrare la prima trota o cavedano decenti e osservare cosa hanno nello stomaco. Le camole mangiate per ultime sono ancora integre e ben visibili, sicché non ci vuole molto a capire se le nostre imitazioni dovranno avere certe sfumature, più o meno hackles o determinate dimensioni. Una volta trovata l'esca, non resta che sostituire le tre camole con quella giusta per aumentare le probabilità di cattura. Così, cambiando i vari tipi di ninfa e il peso da applicare a fine fila in funzione delle condizioni dell'acqua, si ottengono, un po' per volta, risultati sempre più soddisfacenti. Come sempre, però, gran parte del successo dipende dall'abilità personale, dall'inventiva e dalla capacità di trarre insegnamento dalle esperienze maturate sul campo.
Leggi e limitazioni
In alcune regioni d'Italia, come ad esempio in Piemonte, la pesca a camolera è stata vietata per l'assurdo pregiudizio che si tratti di una pesca distruttiva perché troppo micidiale. In realtà non si capisce con quale fine logico si è demonizzata una tecnica di pesca tanto tradizionale, che proprio in questi luoghi ha avuto le sue origini.
Un dato di fatto è che per esempio in Trentino oppure nel fiume Adda in Valtellina, ove questa tecnica è permessa, il numero dei temoli è addirittura in aumento!
Non è meglio usare il cervello e inculcare il principio della autolimitazione e rispetto delle leggi? Si può, al limite, ridurre il numero delle esche, tre artificiali sono più che sufficienti; limitare il periodo, limitare i giorni, ma a cosa serve abolire?
Antonio Castiglioni.
lunedì, maggio 14, 2007
..per chi non pescava a Camolera
I pochi esemplari del recente lancio che sono stati catturati avevano lo stomaco completamente vuoto ad indicare un ambientamento ancora da fare.
Le "vecchie" sono state "fregate" con moschette "segrete" da parte dei vecchi "moschidi " del Canale( parecchi neofiti della camolera sono rientrati a casa con il cappotto).
Per chi ,come i nostri amici della foto ( e anche chi scrive) si e' fatto una bella camminata all'aria aperta ( senza trote) , non e' un problema ; arriveranno sicuramente giornate migliori.